Accordo a Losanna

Un’esplosione enorme

Grazie al cielo Barak Obama non ha esultato per il raggiungimento dell’accordo con l’Iran come l’alto commissario Mogherini, che al ritorno da Losanna sembrava Chamberlain dopo il ritorno da Monaco. Il presidente statunitense non ha nessuna fiducia nella controparte iraniana e ha spiegato che tutto si regge sulla possibilità di verifiche senza precedenti. In pratica, le condizioni per il nucleare all’Iran, richiedono un esclusivo uso civile. L’accordo è storico, perché per la prima volta dall’epoca della rivoluzione khomeinista, l’Iran è diventato a pieno titolo un interlocutore occidentale. Il percorso è comunque lungo in quanto nelle parole di Obama trapela un certo nervosismo, a dimostrazione che possiamo aspettarci un incidente in ogni momento. In quel caso le sanzioni nei confronti di Teheran sarebbero reintrodotte. Il problema è che Obama sa benissimo che non sono le sole sanzioni in grado di impedire la costruzione del nucleare, per cui il monitoraggio dovrà essere tanto stretto da offrire le garanzie necessarie. Purtroppo, per tutti noi, i precedenti non sono confortanti. Quando la comunità internazionale si mise in testa di controllare i siti di Saddam Hussein per sapere se l’Iraq costruiva armi di distruzioni di massa o meno, sappiamo com’è andata a finire. Un’arma atomica è cosa molto più letale e pericolosa. L’Iran non è proprio quello che si possa definire un paese pacifico. Ha destabilizzato con Hezbollah il Libano, contrasta i ribelli in Siria in difesa di Assad, definito solo qualche mese fa dal sottosegretario statunitense Kerry un Hitler mesopotamico, è alleato degli americani in Iran contro l’Is, ed è nemico degli americani in Yemen. Insomma, i mullah sono impegnati attivamente su tutti i fronti di guerra del medio oriente e non hanno mai rinunciato all’idea di voler annientare Israele. Questa della distruzione dello Stato ebraico è considerato un principio non negoziabile per l’Iran e qui è difficile dire quanto ci sia di propaganda, quanto di convinzione. Gli iraniani sono integralisti islamici, ma sono anche indoeuropei, per cui non è sempre detto che credano necessariamente a tutto quello che dicono. Se si mostreranno finalmente ragionevoli è un’ottima cosa, tale da giustificare persino l’entusiasmo da neofita del commissario Mogherini. Se mai invece le grandi potenze occidentali e la Russia avessero sbagliato clamorosamente i loro conti, prepariamoci tutti a saltare per aria. Non ci sarà una via di mezzo.

Roma, 3 aprile 2015